XV Raduno Giovanile
Il 20 Agosto segna la data d’inizio del tanto atteso raduno giovanile estivo. È proprio questo il senso che si va ad incrementare sempre più nei cuori dei partecipanti; non è un semplice radunarsi, non è un semplice campeggio o addirittura una semplice vacanza. È l’occasione che ogni cuore trepidante della presenza di Dio aspetta con gioia. Fin dal primo incontro, il Signore ha iniziato il percorso attraverso il quale Egli stesso ci ha condotto nei giorni a seguire. Il Suo messaggio d’amore ci ricordava la chiamata che ci è stata rivolta e l’importanza di dire si come fecero nel passato gli antichi patriarchi a partire da Abraamo. Proprio il loro esempio fu l’inizio di quello che sarebbe stato l’argomento di questo raduno: “Io non ti lascerò l’eredità dei miei padri”, prendendo esempio dal fedele servo Nabot. È questo il richiamo sul quale il nostro Gesù ha posto l’attenzione. Tutti gli incontri hanno contribuito al progressivo completamento del messaggio del raduno. La nostra originalità risiede nell’essere stati creati come pezzi unici scelti singolarmente per la Sua opera. Il frutto di questo cambiamento non ci porterà più a guardare al nostro presente, ma a vivere in una proiezione futura, in speranza e fede di una vita in Dio, li in un posto dove mai si è stati! In conclusione in questo tragitto spirituale lo Spirito Santo ci ha incitato a tenere ben saldo l’insegnamento, di non sperderlo per le banalità e gli inganni di questo mondo, di non gettare come Esaù la nostra primogenitura e di non lasciarsi incantare dalla maschera di morte del mondo come fece Sansone. Anche gli studi biblici affrontati dai nostri anziani avevo come sfondo lo stesso messaggio, articolato in varie sfumature. Il fratello Natale, nei suoi due studi, ha mostrato chiaramente tutti gli inganni che il giovane vive e che vengono offerti come un’ottima pietanza dal nostro nemico. L’invito dato è quello di mantenerci puri, in accordo perfetto alla volontà del nostro Signore, ricordandoci per come scrive l’apostolo Paolo nella lettera ai Corinzi che noi, i suoi, siamo il Tempio dello Spirito Santo! Tra i due studi tenuti dal fratello Natale, è intervenuto il fratello Samuele con l’analisi della preghiera di Iabez, invitando il nostro atteggiamento ad essere come quello di quel giovane; “Benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la Tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire! Gli ultimi giorni degli studi, l’argomento trattato è stato quello dell’acquisizione della Verità, affrontato dal fratello Felice. Punto centrale è stata la trattazione del rispetto, della sottomissione e l’ubbidienza alle autorità che Dio ha delegato. Questa legge spirituale è fondamentale per essere in comunione con Dio nel rispetto completo di ciò che Egli ha stabilito. Dall’altro canto è bene precisare, per come è stato fatto, la responsabilità che l’autorità ha nei confronti di coloro che gli sono stati affidati, in quanto responsabile direttamente di quelle vite davanti a Dio. Tutto ciò che è stato approfondito è stato fonte di immensa benedizione per ogni cuore attento all’udire la Parola. La comunione, la presenza dello Spirito Santo, non erano emozioni dell’anima legate a brevi preghiere, ma era la costante realtà. L’aria stessa era testimone che la nuvola della presenza di Dio era in quel luogo. I suoi effetti si mostravano continuamente nella ricerca costante di Lui, negli occhi lucidi dei più piccoli, negli abbracci e nelle lacrime dei più grandi, nell’unione di essere un corpo solo davanti al trono di Dio. Le nostre azioni, frutto dell’opera trasformatrice dello Spirito, erano piene d’amore, di compassione a testimonianza del nostro legame spirituale: essere fratelli in Cristo nostro Signore, figli dello stesso meraviglioso Padre! Siamo stati eletti a una superna vocazione, siamo stati radunati e chiamati popolo dell’Iddio Vivente, siamo stati rinnovati e ogni giorno siamo perdonati per non sentirci condannati ma per proclamare il Cristo nelle tenebre. Siamo la testimonianza vivente di secoli di eredità, abbiamo la responsabilità di mantenerla, di coltivarla, di incentivarla ma soprattutto di trasmetterla integra, così per come a noi è stata data! L’incoraggiamento per questo nuovo post raduno che ci aspetta è quello di mantenere queste unioni, di sentirci sempre parte della stessa famiglia, ed in modo particolare di ricordarci ogni giorno che siamo figli di Re. Non buttiamo via lo stupendo dono che ci è stato fatto: LOTTIAMO PER MANTERE LA NOSTRA EREDITA’!
Ramona Caccioppo