COSA INTENDEVA SIGNIFICARE L’APOSTOLO PAOLO DICENDO CHE: l’UOMO SPIRITUALE, INVECE, GIUDICA OGNI COSA ED EGLI STESSO NON E’ GIUDICATO DA NESSUNO?              (1 Corinti 2:15).

Le Sacre Scritture dividono gli uomini, nei rapporti con lo Spirito di Dio, in due categorie: uomini naturali e uomini spirituali.

L’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente” (1Co.2:14).

Egli finché rimane in questa condizione non percepisce e non comprende le cose appartenenti al Regno di Dio. Vive in un territorio dove prevalgono la carnalità, la materialità, l’istinto, l’impulso, l’intelligenza e la sapienza proprie della natura umana.

Lo spirito suo è talmente assopito da non apprezzare e riconoscere le cose che vengono donate da Dio.

In questa dimensione è l’anima ad avere il sopravvento ed ogni espressione di vita, si consuma all’insegna dell’egoismo e per fini soltanto terreni.

L’uomo spirituale invece è colui che s’umilia davanti a Dio; accetta le Sue condizioni disponendosi a fare tutta la Sua volontà. L’opera di Dio così ha inizio nella sua vita, fino al raggiungimento della pienezza.

Per mezzo della fede riposta in Cristo Gesù e nella Sua opera riceve il perdono dei peccati a Lui confessati; la liberazione dal potere e dalla legge del peccato che si trova nella sua carne, con la sottomissione alla legge di Cristo che ha fatto morire sulla croce la sua vecchia natura; la rigenerazione operata in lui dalla Parola di Dio, acqua di vita eterna, e dallo Spirito Santo.

Continuando la Sua opera Gesù, lo battezza con lo Spirito Santo, anticipandogli l’eredità del Regno di Dio, fino alla piena redenzione.

Ed è proprio per mezzo dello Spirito Santo dimorante nel cuore, che il Signore parla allo spirito dell’uomo, in maniera più intima, rendendolo sempre più sensibile e interessato a tutto ciò che appartiene al Suo Regno, facendolo partecipe della Sua Divina Natura.

Le cose più profonde di Dio:

Le cose che occhio non vide; e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano. A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1 Corinzi 2: 9,10). E ancora:

Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali” (1Corinzi 2: 11 – 13).

In questa condizione, l’uomo diventa spirituale, perché si lascia condurre dallo Spirito Santo, attendendo ad ogni rivelazione intesa a produrre sempre di più, un nuovo interesse verso le vie della Vita Eterna.

Vive in una dimensione celestiale più che terrena; divina più che umana; spirituale più che animale e perciò giudica d’ogni cosa.

Ciò non vuol dire che si mette a giudicare tutti e tutto, come non avendo altra occupazione, ma che ha discernimento su ogni cosa, non per merito personale, ma perché riempito della sapienza di Dio; valuta ogni cosa dal punto di vista di Dio riconducendo tutto a Lui e al Suo piano eterno.

Perché riempito dallo Spirito Santo è reso capace d’intendere i misteri del Regno di Dio e di sondare i moventi e le cause intrinseche delle Sue opere, che in ogni tempo hanno rivelato il Suo Amore per tutte le creature.

L’uomo spirituale non è giudicato d’alcuno. Ciò non vuol dire che non sarà mai giudicato, perché non sbaglia mai; ma che nel suo procedere spirituale non è compreso dagli altri uomini che vivono ancora allo stato naturale.

Come nuova creatura in Cristo, l’uomo spirituale si ritrova lo Spirito e la Mente di Cristo. Vivrà come Cristo e penserà come Lui.

Come il Suo Signore non solo non sarà compreso dai tanti che rifiutano le vie dello Spirito, ma sarà anche beffato e perseguitato: ciò però accrescerà la sua beatitudine.

A conclusione di questa breve meditazione, dalla Parola di Dio citiamo:

Gli uomini malvagi non comprendono ciò che è giusto, ma quelli che cercano il SIGNORE comprendono ogni cosa

(Proverbi 28:5).

M.E.