... VI SARA' FATTO

Nel giovane che intraprende il cammino della fede cristiana, sorgono spesso interrogativi come questi: Chi sino io? Qual è lo scopo della mia vita? Qual è la realtà che devo vivere? Per non nascondere simili problemi esistenziali, è opportuno scrutare in profondità lo spirito giovanile, nel tentativo di indirizzarlo verso un servizio accettevole a Dio e alla fratellanza.
In due delle nostre riunioni giovanili che teniamo ogni sabato, abbiamo discusso l’argomento tanto importante quanto ampio del “Servizio…”. L’incontro ha prodotto negli intervenuti molti nuovi propositi, in quanto ne è emerso che, consapevolmente o no, molti cristiani non offrono personalmente un servizio pieno ed efficace, nell’attività della chiesa, proprio perché questo non è accompagnato da un comportamento di sottomissione alla volontà di Dio. Se vogliamo essere coerenti con il nome che portiamo, cioè di “Cristiani”, è ora che ci rendiamo conto che la nostra vita non appartiene più a noi stessi, ma al Signore e alla Chiesa. Purtroppo si sente dire: “Ah, questo è il mio carattere e non ci posso fare niente!”, non pensando che se uno è nato di nuovo, non può esprimersi in questa maniera, in quanto ciò che si acquista nella nuova nascita, deve essere riguardato di giorno in giorno, e senza trascurarlo (1ª Tess. 1:6).
E allora, giovane, chi sei? Uno che guarda continuamente alla propria inadeguatezza e miseria per essere passivo nella vita della Chiesa? Oppure uno che, consapevole del servizio che deve rendere nell’ubbidienza e nella sottomissione, cerca di essere operante e utile agli altri? Si, proprio per questi altri, con i quale tante volte si lamentano delle incomprensioni, come se non si facesse parte di uno stesso corpo. Tante altre volte, invece, si dice: Io non so…; oppure: Mi vergogno…, sarei troppo in vista; e non si accorge che pian piano si diventa come le foglie morte, che rischiamo di essere portate via da venti di dottrine diverse, per sprofondare in un baratro dal quale è poi difficile uscire. Noi, però, vogliamo essere “verdi foglie unite”, sotto le quali possa trovare frescura il viandante che si accosta all’ALBERO per la prima volta.
È meraviglioso che, in un attimo, lo Spirito Santo ci dia piena consapevolezza di ciò che siamo divenuti, dopo avere creduto in Gesù e nella Sua potenza: siamo passati dalla morte alla vita, dalla schiavitù delle tenebre alla libertà della luce; dalla potestà di un padrone ingiusto, ad un Signore giusto che si prende cura di coloro che Lo servono. Per questo non dobbiamo avere più paura davanti alle forze del male che incalzano continuamente per atterrarci, in quanto che Colui che ha già vinto per noi non è un uomo, ma il Re dei re. Un Re che ci ha resi figli di Dio e vincitori nel suo nome. La paura non deve più assillare la nostra vita, poiché lo Spirito Santo ci rivela che Colui che è in noi è più forte di colui che è nel mondo. Questa è la posizione che dobbiamo tenere davanti al male, per intraprendere, così, qualsiasi attività di fede, nella certezza che se ne potranno vedere i frutti. Il Signore Gesù dice: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi… domandate ciò che volete e vi sarà fatto”.

Renato D'antoni
 

 

 

Questo sito contiene cookie. Per avere ulteriori informazioni al riguardo clicca qui.

Clicca sul pulsante per accettare.

EU Cookie Directive Module Information