UN'UMILE ESPERIENZA
Pochi giorni ancora ci separavano da un appuntamento particolare! La celebrazione della Santa Cena; e mentre si approssimava quel giorno, chiesi al Signore - come non avevo fatto mai - che preparasse il mio cuore verso un’esperienza straordinaria. La sensazione fu talmente forte che, ancora oggi nel ricordarla, il mio cuore fibrilla cedendo ad una profonda commozione.
Mi trovavo nella mia amata stanzetta e sublimavo un momento di intima comunione col mio Signore. La mia adorazione era intensa. Come profumo d’incenso si elevava fino al cielo e in ispirito realizzavo il gradimento del Santo Agnello che scendeva fino a me; mi sentivo in Paradiso.
In questa partecipazione di sentimenti, Gli donavo il mio cuore trasportata da un profondo amore mai provato prima, e Lui avvolgendomi in un abbraccio eterno, mi ricordava il prezzo, l’alto prezzo che ha pagato per ottenere il riscatto dell’anima mia e la definitiva conquista del mio cuore. Ora sono sua e… Gli apparterrò per sempre.
In quel frangente avvertivo una pioggerella tanto delicata sulla mia epidermide; oh! Quanto mi piacerebbe trovare parole e frasi adatte che potessero descrivere a chi mi legge quello che stavo provando. La presenza dell’Eccelso era così tangibile che il cuore, il mio cuore ricolmo di gioia com’era non ce la faceva più, mi stava scoppiando nel petto. Tutto l’ambiente di quella piccola stanza era saturo di pace e io ne godevo appieno tutti i benefici; rivoli di lacrime inevitabilmente rigavano il mio volto procurandomi benessere e appagamento indefinibile.
Questo solenne momento di comunione particolare generò in me il coraggio per formulare un’insolita richiesta. Le parole che uscirono dalle mie labbra furono semplici, ma determinate: “…mio caro Gesù ti prego fammi realizzare in quest’ora quell’amore che tu, da uomo, hai provato sulla croce, mentre donavi la tua vita per me; il Tuo cuore l’ha potuto contenere, sono certa che col tuo aiuto posso farlo anch’io”.
Qualche istante dopo ero in ascolto, raccolta in un profondo e riverente silenzio sperando che la mia richiesta fosse stata gradita e che di lì a poco avrei raccolto il frutto dell’esaudimento.
Ma così non fu, nessun esaudimento! Delusa? Turbata? No, anzi, decisa più che mai e il giorno dopo ero nuovamente in ginocchio ai piedi del Maestro e come sempre Egli non mancò all’appuntamento e la Sua benedizione anche questa volta fu straordinaria. Avevo la sensazione che Dio mi stesse provando per far emergere quanto effettivamente desideravo realizzare “quell’ amore”… Così formulai la medesima richiesta e a quella aggiunsi: “…eccomi Signore sono pronta a sentire le pulsazioni del Tuo cuore, battito dopo battito e se mi darai la chiave di lettura potrò conoscere in ogni battito il contenuto del Tuo amore e la sua intensità; sono pronta alla partecipazione di questa superlativa esperienza e contemplare inoltre, mentre mi lavi profondamente col Tuo sangue, gli effetti che provocherà il fluire del Tuo sangue nelle mie vene.
La beatitudine che provavo era straordinaria. Dio non stava rigettando la mia richiesta, ne ero certa, ma io ero tutt’altro che pronta, l’ho capito soltanto dopo. Stavolta però, fu duro accettare il Suo silenzio ma, quale testimone dell’immenso Amore di Dio, sapevo che non mi avrebbe lasciata confusa, e, infatti, la Sua risposta non si lasciò attendere molto. La sera di quello stesso giorno, coincideva con uno dei nostri ordinari appuntamenti ecclesiastici ed io vi partecipai. Il Culto si stava svolgendo regolarmente, quando la mia attenzione fu destata non appena giunse il tempo della preghiera, poiché udii l’inconfondibile voce dello Spirito Santo che con risoluta fermezza asserì: “Come puoi capire l’Amore che ho provato per te sulla croce, se non realizzi prima le Mie sofferenze?”
Ma quanto è meraviglioso il nostro Signore! Rimasi sconvolta a tal punto che quella sera non ebbi più voglia di parlare con nessuno, diressi verso l’uscita e me ne andai subito. Che lezione stupenda avevo appreso ed assimilato quel giorno!
Ma davvero volevo conoscere la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità di quell’amore unico nel suo genere, immenso quanto l’universo e contenerlo nel mio cuoricino, senza un’adeguata preparazione? Senza aver conosciuto e percorso la via della umiliazione, la strada delle rinunce, la traversa del dolore e il viale della sofferenza? Santa saggezza! Aiutami Signore. Beati tutti quei cuori che, prima di ricevere un dono da Dio, pregano e soffrono per ottenere una coscienza che li rende capaci di capire cosa chiedono. Se vogliamo conoscere il Cristo nella potenza della Sua resurrezione, è bene seguirLo passo dopo passo nella Sua umiliazione fino alla morte e alla morte della croce.
Un giorno una donna chiese a Gesù che i suoi due figli potessero sedere l’uno alla Sua destra e l’altro alla Sua sinistra nel Suo regno.
Gesù disse loro: “Voi non sapete quel che chiedete. Potete voi bere il calice che Io sto per bere?”
Vogliamo stare con Cristo? Soffriamo con Lui. Impariamo a contemplarlo su quella croce, mentre rinuncia a se stesso per compiere la volontà del Padre. Chi ama troppo questa vita finirà col perderla, ma chi la perderà per amor Suo la ritroverà. Perdiamola pure se è necessario questa vita, guadagneremo quella celeste. Non c’è un’altra via, non esiste una scorciatoia, nessuna alternativa. La via è una e una rimane! Cristo Gesù il Signore. “In Lui noi tutti, abbiamo tutto pienamente”. (Colossesi 2:10)
Monica Nunnari